Discontinuità, partecipazione e trasparenza
Manifesto di intenti per un laboratorio collettivo e partecipato del Partito Democratico del comune di Ferrara

“Entrate e cambiateci” 
(E. Berlinguer)

Un partito vive se è capace di promuovere e sostenere il rinnovamento. Se supera le sue crisi, mettendosi in sintonia con i mondi della sua città. Costruiamo una comunità responsabile, aperta e collaborativa.

Il momento giusto

Nel 2027 e nel 2029 ci aspettano sfide elettorali fondamentali. Dobbiamo arrivare ad esse con un’identità chiara, coerente e soprattutto rinnovata. Questo è il momento di iniziare a costruirla.

Come? In concreto:

  • un’agenda politica chiara frutto del confronto costante tra il livello comunale, provinciale, regionale e nazionale del partito che parte dal lavoro di PD tematico;
  • candidati capaci, formati alla scuola di politica e scelti con metodo partecipato che abbiano la fiducia dell’intera comunità del partito;
  • relazioni forti e di reciproco rispetto con le altre forze politiche di centro sinistra;
  • attivando tutti i canali di comunicazione possibili con la cittadinanza.

Sentimento e Ragione, di tutti e tutte noi

Ragione: cioè rispetto delle regole, trasparenza, organizzazione. 

Sentimento: coraggio delle proprie posizioni, sintonia, empatia, umiltà, senso critico, valorizzando le persone e il coinvolgimento di ciascuno per quello che è in grado di dare in un contesto organizzato che valorizzi le capacità, competenze e relazioni di ciascuno. Non dimentichiamo che il partito è fatto anche e soprattutto di servizio.

Si ritiene quindi importante:

  • mettere a sistema le competenze di ogni iscritto;
  • la partecipazione, che parte dalla possibilità di ognuno di poter cambiare la politica attivando tutti gli strumenti di partecipazione di iscritti ed elettori previsti dallo statuto, come le primarie.

Discontinuità dopo la sconfitta

Non siamo chiamati solo ad eleggere un nuovo segretario o una nuova segretaria. Dobbiamo prima e soprattutto dare una risposta ai cittadini, partendo da tutto ciò che non ha funzionato, assumendocene le responsabilità e dimostrando di aver capito quali strade sono da abbandonare. Anni caratterizzati da sconfitte elettorali, calo degli iscritti e autoreferenzialità, fenomeni che purtroppo non hanno mai indotto una vera autocritica, e spesso vissuti attraverso una sorta di arrogante risentimento verso la città.

Serve discontinuità, serve un partito capace senza timore di guardare alle sue crisi e di rinnovarsi nei metodi, nell’organizzazione, nelle persone e nelle idee. Dobbiamo aprirci e andare oltre i confini dei nostri circoli, che sono anch’essi in sofferenza, dobbiamo ricucire relazioni con il mondo associativo, con i movimenti e il terzo settore, il sindacato, i corpi intermedi e il mondo del lavoro tutto.

In sintesi:

  • deve essere fatta una sincera analisi delle motivazioni delle sconfitte;
  • vanno ricostruiti i rapporti con la città, tornando ad essere interlocutori autorevoli.

Rinnovamento generazionale

Questo sarà possibile se riusciremo ad includere le nuove generazioni e a immaginare un sincero rinnovamento delle classi dirigenti, che non è una mera questione di età anagrafica. Serve un ponte intergenerazionale tra le energie migliori che ci sono già dentro al PD e quelle che non sono state ascoltate.Dobbiamo mettere a valore le competenze delle persone, non premiando la sola fedeltà.

Come si costruisce un rinnovamento di classe dirigente?

  • Scuola di formazione politica;
  • Laboratori tematici di elaborazione politica, a livello provinciale;
  • Crescita e partecipazione dei Giovani Democratici.

Il congresso

Il congresso deve essere occasione di ripartenza, di valorizzazione delle identità e del pluralismo che ci contraddistingue: non una mera resa dei conti tra correnti o personalismi, rianimando anche il confronto nei circoli. 

Bisogna creare le condizioni perché il partito possa lavorare con proficua collaborazione e rispetto a tutti i suoi livelli, mettendo in rete circoli, consiglieri, cittadinanza, segreteria comunale, segreteria provinciale, anche in collaborazione con amministratori, consigliere e consiglieri di altri comuni. I circoli devono essere la nostra rete neurale, essenziale per trasmettere al partito stimoli e inviare risposte rapide alle esigenze del territorio. 

Come? Attraverso:

  • un coordinamento costante tra i circoli e tra i circoli la segreteria e i consiglieri eletti;
  • la riorganizzazione dei circoli, anche sul piano economico;
  • nuovi strumenti di partecipazione.

Un partito trasparente e aperto

Risulta importante anche l’organizzazione economica del partito, per la quale principio cardine deve essere la trasparenza, valore fondamentale che aiuta la democrazia e valorizza l’impegno di ogni iscritto e volontario.

Dobbiamo rendere le scelte politiche e programmatiche aperte e coinvolgenti, per recuperare le persone deluse dalla politica. Dobbiamo immaginare che il partito sia un luogo aperto e un luogo in cui siamo capaci di elaborare risposte reali a problemi reali della nostra comunità: torniamo a essere un luogo di emancipazione, un interlocutore serio e autorevole.

Il nuovo PD ha bisogno di una costante mobilitazione, ha bisogno di discontinuità e noi dobbiamo essere parte di questo cambiamento: riorganizziamoci, ritroviamo motivazione e speranza e orgoglio nell’appartenere a questa comunità.

Per aderire al manifesto di intenti: https://forms.gle/XaYPYVFEJDfL9NGW8

Ferrara, 27/03/2025